Quando usare (e non) il cloud
Come abbiamo visto nel primo episodio di questa serie, il cloud è una risorsa con grandissime potenzialità.
Permette alle aziende di semplificare le attività aziendali con servizi estremamente flessibili, scalabili, senza oneri di manutenzione, configurabili in base alle dimensioni e alle necessità aziendali.
I vantaggi del Cloud
FLESSIBILITÀ
Il cloud permette di configurare nuove funzionalità e opzioni in qualsiasi momento, con l’integrazione tra diversi servizi.
Questo consente alle aziende di creare la soluzione ideale e adatta ad ogni esigenza.
ACCESSIBILITÀ
La struttura dei data center e dei server permette di raggiungere i nostri servizi da remoto in qualsiasi momento e da qualsiasi località, connettività permettendo. Questo vuol dire maggior produttività e presenza.
SICUREZZA E AFFIDABILITÀ
I server che ospitano l’ambiente cloud sono conservati in massima sicurezza e sono protetti da sistemi di cybersecurity avanzati.
Sono compatibili con le policy interne e le normative di privacy e trattamento dei dati. Garantiscono quindi elevatissimi standard di sicurezza sia fisica che virtuale.
Non sempre però il cloud è la soluzione più indicata per le nostre attività.
Come tutte le cose belle della vita, purtroppo anche il cloud ha i suoi lati oscuri e li possiamo identificare in tre punti:
- costi,
- spazio
- connettività.
Gli svantaggi del Cloud
COSTI
A parità di risorse, con un’infrastruttura classica on-premise, ci troveremo di fronte una diversa concezione del pagamento.
Non avremo un acquisto di un bene, ma un noleggio a lungo termine.
I costi, se paragonati alla stessa quantità di risorse, risulteranno più elevati.
MA NON DIMENTICHIAMOCI che incluso nel prezzo ci sono tutti i costi di manutenzione, sostituzione hardware, gestione dell’energia e della connettività che sarebbe a nostro carico con una struttura in casa.
SPAZIO
Il cloud ha una scalabilità in temine di volumi e di spazi tendente all’infinito.
Ma per godere di questo beneficio il costo del singolo gigabyte sarà molto più alto in relazione a un’infrastruttura tradizionale e interna all’azienda.
Inoltre potremmo imbatterci in una problematica più giuridica: quella che si chiama ridondanza geografica del cloud.
Il nostro dato non sarà sempre nello stesso paese o nella zona geografica che noi andiamo a identificare, ma potrebbe – per questioni di backup – andare a finire in paesi in cui non vogliamo comparire.
CONNETTIVITÀ
Se vogliamo utilizzare i servizi in cloud dovremo assicurarci che la nostra connettività sia ai massimi livelli di performance.
Il cloud e le infrastrutture che ci ospitano nei loro data center garantiscono una connettività elevata e al top.
Questo però non esclude che, lato nostro/cliente, la connessione sia poco performante in tutte le condizioni e quindi non aver il massimo beneficio dal cloud.
Quindi, la logica del cosiddetto cloud first – ovvero portare tutti i nostri servizi in cloud – non sempre è percorribile o vantaggiosa per le nostre esigenze.
Il cloud è da buttare?
Assolutamente no.
Il cloud ha tantissimi vantaggi e grandissime potenzialità, un’affidabilità ineguagliabile e una struttura che ci garantisce la fruibilità del servizio, sempre.
Quando usare il cloud?
È particolarmente indicato per l’utilizzo di servizi applicativi come server mail, centralini VoIP, applicazioni, siti web.
Tutto quello che non necessita di grandi spazi, ma grande potenza di calcolo e capacità di elaborazione.
Quando NON usare il cloud?
Quando ci troviamo di fronte alla necessità di un file server, un archivio o uno storico.
Tutto quello che è pesante, occupa tanto spazio ed è un dato di cui non abbiamo bisogno di un consulto immediato.